Tipologia incarico:
Concorso installazione artistica
Team:
Pasquale Raffa
Localizzazione:
Napoli – Italia
Stato:
concept
Questa è la storia di Giancarlo, un giovane napoletano che amava scrivere. Trascorreva intere giornate in giro con la sua Mehari, una simpatica automobile di colore verde con il nome di un dromedario. Giancarlo raccontava, attraverso la sua penna, tutto ciò che vedeva in città, cose belle e cose brutte.
Giancarlo era molto bravo a scrivere, perchè amava molto il suo lavoro. Un giorno si accorse che in città c’erano delle famiglie prepotenti che volevano diventare i padroni di tutto. Queste persone cattive si riunivano insieme per creare delle squadre che si chiamavano “Camorra”. Allora Giancarlo iniziò a scrivere queste storie sui giornali per far conoscere a tutti il pericolo che correvano.
In questa città le famiglie malvagie pretendevano dagli abitanti dei soldi solo perché erano dei prepotenti e più cattivi. Chi non pagava veniva punito con bastonate o, a volte, addirittura li uccidevano. Tutti questi episodi che Giancarlo vedeva, li trascriveva sui giornali per avvertire tutti gli abitanti di stare attenti e di incoraggiarli ad andare dalla polizia per denunciare questi mascalzoni.
Indagando indagando, Giancarlo capì che non esisteva una sola famiglia malvagia in città, ma molte famiglie cattive, che a volte combattevano fra di loro per dimostrare chi era il più prepotente per poter controllare l’intera città da soli. Un giorno però, tutti i cattivi della città si riunirono e decisero che Giancarlo meritava una punizione esemplare, in modo tale che tutti gli abitanti potessero capire quanto loro fossero cattivi e nessuno più avrebbe dovuto scrivere dei loro malaffari sui giornali.
Così, una sera, mentre Giancarlo tornava a casa con la sua bella Mehari, due brutti individui si avvicinarono a lui e senza nemmeno dire una parola gli spararono e lo uccisero, per farlo tacere per sempre.
Dopo lunghe indagini della polizia furono arrestati i colpevoli che uccisero Giancarlo e tutti i componenti delle famiglie malvagie. Ogni bambino della città decise di attaccare un palloncino sulla Mehari di Giancarlo per omaggiarlo di tutto il bene che aveva fatto. I palloncini divennero talmente tanti che dopo un po’ la sua auto iniziò ad alzarsi in volo ed andare sempre più su, in alto, fino a scomparire tra le nuvole.
Giancarlo ora è in cielo, è risorto. Giancarlo ora è un angelo!
Da quel terribile giorno, ogni anno si celebra il ricordo della vita di Giancarlo e di tutti gli angeli come lui che per avvertirci del male che si avvicina a noi hanno donato la loro vita.
Fine.